L’Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello 19.8.2025 n. 210, ha escluso la configurabilità di una cessione d’azienda, non soggetta ad IVA, nel caso della cessione di un singolo marchio unitamente ai connessi diritti IP:
Se la cessione è effettuata da un soggetto passivo, verso corrispettivo, si applica dunque l’IVA, come previsto per la generalità delle prestazioni di servizi relative a marchi, ai sensi dell’art. 3 co. 2 n. 2) del DPR 633/72.
Nel caso esaminato, come già affermato in passato dall’Agenzia delle Entrate, è da escludersi il ricorrere di una cessione d’azienda per il fatto che i beni trasferiti non si ritengono idonei a consentire la prosecuzione o lo svolgimento di un’attività produttiva (cfr. risposta a interpello n. 399/2023).
In ragione dell’assoggettamento ad IVA dell’operazione e del principio di alternatività, l’imposta di registro è determinata in misura fissa, di valore pari a 200 euro, e risulta dovuta in sede di registrazione del contratto di cessione del marchio.